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News, events and rassegna stampa riguardante Tera.

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16DIC2020

Smart Building e Smart Asset post Covid19

Smart Building and Smart Asset post Covid19 Le conseguenze che il Covid19 sta inevitabilmente producendo all’interno degli spazi in cui viviamo e lavoriamo, che progressivamente sempre più coincidono, hanno evidenziato l’esigenza di una maggiore organizzazione degli spazi, non soltanto in termini di igienizzazione ma, più in generale, in termini di ulteriori servizi che presuppongono non solo la connettività, ma l’interconnessione (servizi che dialoghino tra di loro). Acquista quindi rilievo sempre maggiore il concetto di IoT, che incorpora diversi dispositivi che comunicano tra loro con protocolli differenti e con più applicazioni in una varietà di casi d’uso. Per ottenere un modello che permetta di apportare migliorie coinvolgendo diversi aspetti, come quello operativo, la sicurezza ed esperienza utente, è pertanto utile ricorrere ad un approccio IoT aperto, interoperabile, in grado cioè di comunicare “in lingue diverse” con più apparecchi e software (sia applicativi che Framework, ambienti di sviluppo), per facilitare la vita dell’utente e permettergli di abilitare qualsiasi tipo di applicazione in un’unica soluzione. Nuove opportunità per il Facility Management Nel settore della gestione e manutenzione degli impianti, l’approccio open degli edge computer consente di costruire infrastrutture in cui sistemi e dispositivi lavorano in modo collaborativo per offrire e sfruttare informazioni sull’utilizzo degli edifici, come consumo di risorse (acqua, energia, ecc.), controllo ambientale,  qualità dell’aria e misure anti Covid19 , informazioni provenienti da una vasta gamma di dispositivi hardware che possono essere semplicemente implementati in applicazioni edge per il building. Pensiamo ad esempio alla misurazione dei contatori, al monitoraggio continuo di un asset che avvisa in real-time in caso di anomalie, alla manutenzione predittiva e a tutte quelle forme di prevenzione che possono salvare la vita delle persone e rendere l’ambiente in cui si vive o lavora un posto più sicuro e confortevole. L’innovazione tecnologia nel settore Building a cui stiamo assistendo vede l’interconnessione e la condivisione di enormi quantità di dati derivati dalle tecnologie operative in campo che vengono gestite attraverso piattaforme IT avanzate volte a implementare processi digitali innovativi, ad automatizzare questi processi, a realizzare spazi sicuri e intelligenti gestiti facilmente da remoto. Purtroppo però l’eterogeneità delle risorse che devono essere monitorate, rende difficile l’applicazione di un modello efficiente e valido per tutti. Edge computers e flessibilità Il riscaldamento/ raffreddamento, l’illuminazione, la qualità dell’aria, il controllo di accessi sono solo alcuni dei parametri che l’utente deve poter gestire e controllare in real-time (o quasi-real-time) attraverso un sistema integrato di condivisione dati. Una delle principali sfide che i “produttori” di tecnologia stanno affrontando in questo periodo è proprio quella relativa all’interoperabilità dei sistemi: è questa la sfida dell’ IoT. Noi di Tera riteniamo che gli edge computer (a cominciare dai nostri GIoE e Beeta™ Box) sono più adatti a rispondere adeguatamente a questa sfida in quanto hanno livelli elevati di compatibilità, come l’interoperabilità con i seguenti software: Sebbene la pandemia innescata dal Covid19 abbia portato indiscutibilmente a sconvolgimenti socio-economici che sarà difficile dimenticare, d’altra parte ha rappresentato un trigger di innovazione in molteplici ambiti applicativi, in primis nel Building, che con il tempo porterà notevoli benefici nella nostra vita quotidiana. Scopri gli edge computers Tera: https://www.terasrl.it/edge-computers/

19OTT2020

Il progetto “Smart Health Platform” si classifica 3 ed è premiato da PROMIS come modello agile di open innovation in ambito sanitario

  Il progetto “Smart Health Platform” si classifica 3 ed è premiato da PROMIS come modello agile di open innovation in ambito sanitario Grazie al lavoro sinergico di PMI ed enti del territorio regionale, la Puglia ottiene un importante risultato nell’ambito dell’innovazione tecnologica applicata nell’ambito sanitario. Al concorso nazionale dedicato agli “strumenti agili di open innovation per la trasformazione digitale di processi e prodotti nell’ambito della salute” il progetto “Smart Health Platform” presentato da AReSS Puglia , in qualità di capofila, di una équipe di partner tecnologici composta da Openwork, Sincon, Tera, I-Tel e della struttura sanitaria Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza IRCCS , si è classificato terzo, confermando la validità di una brillante intuizione e l’efficacia di un lavoro sinergico tra aziende pugliesi dalle molteplici e variegate competenze tecnologiche. La piattaforma “Smart Health Platform ”, avviata nei primi mesi del 2020, in via sperimentale presso l’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, su alcuni giovani malati di sclerosi multipla seguiti da casa, consente di modellare un piano diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) in formato digitale e personalizzato sulle condizioni di salute del paziente preso in carico dalla struttura sanitaria. Il rilevamento e lo scambio di dati immediato dei parametri del paziente e di quelli ambientali, la cosiddetta contextual awareness , realizzata grazie ad una serie di sensori deputati a rilevare parametri di interesse per il medico e comunicanti attraverso l’ edge computer IoT multiprotocollo di Tera, collocato nelle stanze dei pazienti, consente il tracciamento dettagliato dei parametri ed il monitoraggio continuo dei pazienti nel tempo, funzionali alla telemedicina per poter intervenire con efficacia e tempestività sulle terapie. La contextual awareness è solo una delle applicazioni di successo dell’edge computing nell’ ambito e-health, il cui modello architetturale di elaborazione decentrata va affermandosi in tutti gli ambiti applicativi, aprendo numerose opportunità.

23LUG2020

Blockchain e P2P: due sistemi che potrebbero cambiare il mercato dell’energia

Quale contributo la tecnologia blockchain può dare al settore energetico? Stando all’analisi della ricerca “ Le opportunità della blockchain per lo scambio di energia P2P ”, realizzato dall’Osservatorio del Politecnico di Milano in collaborazione con EY, attualmente circa il 70% dell’energia prodotta non può essere destinata all’autoconsumo. Anche se, di fatto, la progressiva diffusione dei sistemi BESS (Battery Energy Storage System) consentirà di spingere sempre più la percentuale di autoconsumo, rimarrà sempre una frazione di energia che converrebbe cedere non solo alla rete, ma anche ai “vicini” di casa/condominio,  grazie alle novità introdotte in Europa sulle Comunità Energetiche. Quindi è sensato dire che la blockchain, intesa come un registro distribuito delle transazioni, liberamente accessibile e basato sul consenso che avviene tra i partecipanti alla rete stessa, con l’utilizzo intensivo della crittografia e della firma digitale, si inserisce nel percorso innovativo delle smart grid che potrebbe consentire ai consumatori di acquistare questa energia elettrica prodotta in eccesso a un prezzo inferiore a quello di mercato, ed ai prosumer consentire di cederla ad un prezzo a sua volta migliore di quello al quale la rete lo acquista, spingendo ulteriormente la crescita di prosumer e valorizzando maggiormente l’energia immessa in rete. La tecnologia blockchain sta quindi aprendo nuovi servizi e funzionalità, rivoluzionando le tradizionali dinamiche di produzione e vendita di energia. Come la figura del prosumer, consumatore e produttore di energia allo stesso tempo, potenziale venditore. Al momento questa figura non è autorizzata a vendere il surplus energetico (la differenza fra l’energia prodotta e quella consumata) direttamente ai consumatori finali presenti nel proprio quartiere, ma può soltanto ricevere un contributo (c.d. scambio sul posto) in funzione dell’energia immessa in rete, almeno fino a che l’ autorità di regolazione per energia reti e ambiente stabilirà definitivamente i dettagli per consentire l’avvio delle Comunità Energetiche, previsto per questo autunno, mentre si dovrà attendere il 2021 per il recepimento integrale della direttiva europea. La soluzione che si prospetta prevede un “marketplace”, gestito congiuntamente dalle utilities, che consentirebbe a tutti i prosumers di vendere a qualsiasi consumatore la propria energia. I consumatori, infatti, avrebbero la possibilità di generare il proprio piano di approvvigionamento elettrico andando a selezionare il mix di approvvigionamento tra energia prodotta dalle utilities e/o prodotta dai prosumers. L’accesso al marketplace potrebbe essere consentito in funzione del pagamento di una quota annuale per remunerare la gestione del processo di fatturazione per i prosumer che rimarrebbe in capo alle utilities. Attraverso questo meccanismo sarebbe possibile garantire al gestore dei ricavi stimabili in qualche punto percentuale, che andrebbero a ridurre l’impatto dei mancati ricavi causati dalla vendita di energia da parte dei prosumers, nuovi attori del mercato energetico. Anche Tera partecipa a questa innovazione e alle potenzialità di mercato offerte dalla progressiva convergenza fra smart grid e smart building, nonché al cosiddetto “peer-to-peer energetico”. In questo scenario, gli edge computer Tera svolgono un ruolo importante: possono eseguire routine e tool software che implementano funzioni come la blockchain, denominata altrimenti BCDL, Block Chain Distributed Ledgers, che consentono la “certificazione dei consumi” e, più in generale, la certificazione delle transazioni energetiche ed economiche che si innescano quando si attiveranno funzionalità legate alla Comunità Energetiche, così come servizi di flessibilità di rete (in Italia MSD). Peraltro, è di fondamentale importanza in questo contesto poter leggere il contatore fiscale e farlo in maniera semplice, come è possibile fare attraverso tramite il dispositivo plug&play Beeta Power, un ulteriore strumento a vantaggio dei players del settore.

23LUG2020

Il monitoraggio dei consumi elettrici: i nuovi contatori elettronici 2.0. Come leggerli?

Il nuovo contatore 2.0 Il nuovo contatore 2.0 (2G) di E-Distribuzione sta prendendo il posto di quello elettronico di prima generazione, già subentrato nel 2001 a quello elettromeccanico. In questo modo il distributore, avendo la possibilità di rilevare con esattezza e “certificazione temporale” attraverso operazioni comode a distanza il consumo di energia, può inviare con maggiore precisione i dati al fornitore. Il nuovo contatore ha le caratteristiche previste dalle specifiche tecniche adottate dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (ARERA) con la delibera 87/2016, che ha anche stabilito una serie di indicatori di performance rientranti in generale nell’ ambito dell’efficienza energetica. Questa innovazione offrirà agli utenti informazioni sempre più puntuali per il monitoraggio dei consumi, abilitando servizi innovativi di smart home in ottica IoT, incentivando comportamenti virtuosi grazie alla maggiore consapevolezza che si traduce infine in benefici in termini di efficienza energetica. Il monitoraggio sperimentale e la fase di esercizio Il 31 Dicembre 2018 si è conclusa la fase di sperimentazione relativa al monitoraggio delle performance in condizioni reali della comunicazione via PLC-C (Chain 2 “monitoraggio”) tra il contatore Open Meter di E-Distribuzione e il Dispositivo Utente (DU). Il monitoraggio ha avuto lo scopo di osservare la qualità delle prestazioni della comunicazione su PLC-C (Chain 2) con riferimento al riscontro tra i messaggi inviati dal misuratore 2G e i messaggi ricevuti dal dispositivo utente (DU) installato in campo. A partire da gennaio 2019 è iniziata una fase preliminare dove i soggetti gestori di un dispositivo utente, che si sono dimostrati interessati ad abilitare il servizio di comunicazione tramite Chain 2 con il contatore Open Meter, hanno iniziato a sottoscrivere un contratto dedicato al servizio. Infine, dopo le prime esperienze ed in seguito ad una consultazione pubblica, il combinato disposto delle decisioni di ARERA e dell’ aggiornamento normativo del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) ha determinato, nel primo semestre del 2020, la fase finale denominata “chain2 Full 2.0” che, verosimilmente, partirà da ottobre 2020 e che renderà disponibili tutte le funzionalità del nuovo contatore. Beeta Power Tera ha partecipato con successo alla sperimentazione di E-Distribuzione utilizzando il proprio dispositivo utente Beeta Power, che si interfaccia con i nuovi contatori 2.0. E’ possibile sapere in tempo reale quanto si sta consumando? Oppure quanto produce il proprio impianto fotovoltaico? Interagendo sia con Beeta Box che con GIoE, rispettivamente gateway IoT per Smart Home & Building e gateway IoT per Smart Industry, Beeta Power rileva i dati e tramite un’ app fornisce i valori dei consumi energetici sia delle abitazioni che di edifici con connessione in bassa tensione, sia monofase che trifase. In caso di un impianto fotovoltaico il sistema legge il contatore di produzione fornendo valori sia in kWh che in euro, implementando così un meccanismo di controllo facile e veloce che ottimizza le performance dell’impianto e fa risparmiare l’utente.

10GIU2020

Edge computing, cos’è e come funziona

  Cos’è l’edge computing e come funziona? Si parla sempre più spesso di Edge computing , Industria 4.0, Smart Processes, Smart Agricolture and Smart Manufacturing….ma che cosa significano davvero? Con questi termini si indicano spesso le tecnologie digitali utilizzate nelle industrie ed in vari settori applicativi per migliorare e rendere più efficiente la produttività aziendale, migliorando al contempo prodotti e processi. Il tema dell’Edge computing si sta facendo spazio in maniera sempre più imponente nell’ ambito di quelle che sono considerate tecnologie emergenti, collegato da un lato all’ IoT (ed alle sue evoluzioni come l’IoE – internet of everything e l’ IIoT -Industrial IoT), dall’altro al 5G , e comunque alla cosiddetta quarta rivoluzione industriale (I4.0), quella della digitalizzazione globale e pervasiva. In tal senso potrebbe essere considerato un estremo eccessivo l’opinione di Peter Levine (della Andreessen Horowitz), il quale prevede addirittura che l’edge computing decreterà presto la fine del cloud computing. Del resto, Gartner conferma l’interesse crescente e rilevante verso la tematica stimando che entro il 2022 il 75% dei dati generati dalle aziende sarà elaborato fuori dal data center tradizionale, da tecnologie come l’intelligent edge computing. Esistono tante definizioni di Edge computing online, a nostro avviso, se consideriamo che l’edge computing si implementa essenzialmente attraverso l’utilizzo di dispositivi chiamati, appunto, “edge computers”, potremmo dire che è un modo per far girare applicazioni su risorse computazionali locali che elaborano i dati direttamente sul campo, liberandole dalla stretta dipendenza con i data center remoti, riducendo quindi l’intasamento sul Cloud. La proliferazione dei device connessi, insieme alle possibilità di elaborazione “in loco” ed in tempo reale (o “quasi-real-time”), spingono la comunità di system integrators, progettisti, sistemisti e le stesse aziende utilizzatrici verso l’adozione di soluzioni che utilizzino edge computers su cui far girare servizi di edge analytics. Che differenze ci sono tra Edge Computing e Cloud Computing? L’ edge computing costituisce al tempo tesso un ponte e un transito alternativo fra il livelli di campo ed i livelli cloud: se, da una parte, il focus principale dell’ IoT è il livello di campo, la sensoristica sugli oggetti e sulle persone, e dall’ altra il Cloud è la sede naturale dove si esprimono al massimo le potenzialità delle cosiddette tecnologie “Big Data”, l’edge computing si configura come la tecnologia abilitante che consente di implementare, “sul campo”, alcune delle funzionalità tipicamente destinabili al cloud ma che, se rimanessero relegate esclusivamente a livello cloud, sarebbero limitanti . Infatti, alcuni dei vantaggi ottenibili con una soluzione Edge Computing in ambito IoT, sono esprimibili in termini di: – Resilienza , soprattutto nei confronti dei problemi di connettività e secondariamente anche dei problemi di alimentazione: la continuità di alimentazione elettrica e di rete dati sono difficilmente garantibili al 100%; l’assenza di alimentazione, e di connettività, sul campo va tenuta sempre in conto, soprattutto per applicazioni “safety critical” , sia quando le cause sono fisiologiche, sia quando sono dolose che colpose o addirittura intenzionali; è quindi fondamentale, in diverse tipologie di applicazioni, avere delle “logiche di sistema”, algoritmi, che siano in grado di mantenere attive le funzionalità di base di un sistema IoT anche quando non ci sia la possibilità di collegarsi al Cloud; – Tempestività dell’azione , sia quando si tratti di generare allarmi che quando si tratti di vere e proprie retroazioni tipiche dei sistemi di controllo, intendendo il termine controllo in senso ingegneristico; è il cosiddetto “real time” o “quasi real time”, ovvero la bassa “latenza” del sistema; è quindi fondamentale, in alcune tipologie di applicazioni, avere la possibilità di generare allarmi o retroazioni in tempi rapidi, inferiori a quelli tipicamente garantibili col cloud (e ciò anche laddove si pensa -spesso erroneamente- che il 5G sia di per se la soluzione, perché comunque la bassa latenza prospettata dal 5G rimane influenzata dalla imprevedibile coesistenza di tante applicazioni che si dividono la banda a disposizione). L’edge computing è quindi un tema sempre più rilevante e le argomentazioni su esposte denotano un livello di strategicità di questa tecnologia. Da non trascurare, fra le caratteristiche di un edge computer, non solo la possibilità di “far girare “ algoritmi anche di tipo “AI – Artificial Intelligence” (o quantomeno ML, Machine learning), ma anche la capacità di supportare, contemporaneamente, un numero elevato di protocolli di comunicazione in modo da ampliare la gamma di dispositivi collegabili e quindi l’universalità della soluzione (esprimibile in termini di flessibilità, somma di modularità e scalabilità). Questa è la nostra visione che cerchiamo di trasporre nei nostri prodotti tecnologici, frutto di progettualità e competenze concrete, che fondono il know-how altamente tecnologico alla qualità e sicurezza del “made in Italy”. U SCOPRI GLI EDGE COMPUTER DI TERA

11MAG2020

OK-INSAID:il ruolo dell’ Edge Computer multiprotocollo per l’industria 4.0

  Stiamo vivendo momenti decisivi per l’innovazione dell’Industria mondiale, in Europa ed in Italia in modo particolare: è ormai chiaro che qualsiasi impresa, grande o piccola, operante in qualsiasi settore, non può rischiare di attardarsi e, d’altra parte, ha l’opportunità di beneficiare degli effetti della digital innovation per migliorare prodotti, processi e adottare nuovi modelli di business. Le nuove tecnologie e, soprattutto, il nuovo approccio Iot rappresentano in questo contesto la chiave per la competitività industriale, per la crescita e la creazione di posti di lavoro. In questo scenario, il progetto OK-INSAID (Operational Knowledge from Insights and Analytics on Industrial Data) in cui partecipano Engineering Ingegneria Informatica S.p.A., Università degli Studi di Palermo, Università del Salento, Consiglio Nazionale delle Ricerche, CEFRIEL ed Engineering Knowledge Accademy, Consorzio CALEF, Tera, Avio e SACMI, rappresenta un positivo contributo nel favorire la diffusione e la sperimentazione sul campo di piattaforme interoperabili e modulari per la costruzione di servizi e soluzioni innovative basate sulle Big Data Analytics per l’ Industria 4.0, fornendo un framework di riferimento per la costruzione di tali soluzioni, dove la funzione dell’ edge computer ha un ruolo fondamentale. In OK-INSAID gli edge computer forniscono i dati necessari per elaborazioni/analitiche cloud, mentre il cloud, con la sua potenza di calcolo, fornisce agli edge “spunti” per migliorare le performance proprio lì  dove vengono generati i dati. L’ottimizzazione e l’evoluzione del sistema complessivo comprendente moduli di integrazione di dati, gateway IoT, Edge agent, Algoritmi di Deep Learning, Infrastruttura cloud di big data analytics, Componenti innovative di Human Machine Interaction (HMI) ed un set di servizi applicativi, contribuisce a produrre un modello di manutenzione predittiva ad alta precisione che consente all’utente di conoscere in anticipo il momento migliore per poter effettuare la manutenzione su una macchina, il trend della sua produttività, il punto di rottura, il grado di efficienza tecnica ed economica complessiva in relazione agli obiettivi di business aziendali e di migliorare continuamente le prestazioni di impianto ed il product lifecycle management. Le applicazioni coprono gli ambiti fondamentali dei sistemi di produzione, soprattutto quelli attualmente non integrati o semplicemente non sfruttati (dark data), garantendo al contempo la protezione e la sicurezza dei dati analizzati. La piattaforma basata su framework open source viene sperimentata sulle realtà industriali di 3 partners (AVIO, SACMI, CRF/FCA) per soddisfare bisogni operativi e di business diversi: predizione delle aree di possibile stress della saldatura negli stabilimenti FCA, manutenzione preventive delle macchine di produzione e digital twin di uno stabilimento (AVIO), analisi predittiva e diagnostica per attivare cicli di regolazione dinamica dei processi (SACMI). L’approccio “open” e multidisciplinare di Engineering rappresenta in questo progetto una dimostrazione competente dell’assoluto valore prospettico, ma anche concreto, del concetto di “Interoperabilità”. La tecnologia edge computer industrial originale (e made in Italy) di Tera , modulare e multiprotocollo, svolge la funzione principale di aggregazione e analisi di protocolli (cablati e wireless) utilizzati da sensori e macchinari in un ambiente operativo molto frammentato, garantendo piena compatibilità con i più diversi protocolli wireless IoT ma anche con i protocolli classici via cavo utilizzati in ambito industriale. Ciò ha validato l’efficacia dell’approccio di industrial analytics fornendo una migliore distribuzione del carico di lavoro, ottimizzando il trasferimento di dati e beneficiando delle reciproche elaborazioni conformemente alla mission “analyzing industrial data at the right time and place”.

27MAR2020

Industrial IoT per il trasporto dell’ortofrutta

  Dopo circa due anni di attività di ricerca e sviluppo, Tera in collaborazione con IFAC SPA, Ditro, il Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente (SAFE) dell’Università di Foggia, i Dipartimenti di Meccanica, Matematica e Management (DMMM) e di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica (DICATECh) del Politecnico di Bari, lo Spin-Off Ingenium, la rete di laboratorio Apulian Food Fingerprint e gli Istituti del CNR di Bari, ISSIA (Istituto di Studi sui Sistemi Intelligenti per l’Automazione) e ISPA (Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari), quest’ultimo con il ruolo di Referente Scientifico, ha contribuito alla realizzazione di un prototipo di un container di spedizione dotato di sistema ad atmosfera controllata (AC), utilizzato per il  trasporto di prodotti ortofrutticoli freschi. Il prototipo è stato realizzato nell’ambito del Progetto di ricerca Continnova (Container innovativo isotermico intermodale equipaggiato con atmosfera controllata per il trasporto di prodotti ortofrutticoli freschi) ed è dotato di un sistema di gestione dei gas e di controllo della temperatura (tra –20 ° C e + 15 ° C ) che avviene attraverso una centralina progettata per ricevere, tramite sensori, le variazioni della composizione atmosferica che si verificano durante il trasporto, con gestione da remoto . Le concentrazioni di O2, CO2 e N2, infatti, possono modificarsi nel corso del trasporto e conservazione, e questo è dovuto principalmente all’attività respiratoria delle matrici vegetali. La centralina progettata da Tera, mediante l’apertura e/o la chiusura di valvole, regola l’ingresso di anidride carbonica e azoto, al fine di ristabilire la composizione gassosa ottimale individuata per ciascuna tipologia di prodotto trasportato. Il sistema di monitoraggio e controllo è dotato inoltre di un sistema di notifiche ( alerts ) che segnalano all’ utente la variazione di alcuni parametri e che sono così impostati per aumentare la shelf-life e la qualità dei prodotti trasportati, con la conseguente diminuzione di prodotti scartati ed una riduzione dei costi.   Per maggiori informazioni: https://www.agroengineering.org/index.php/jae/article/view/954 TORNA ALLA PRESS

29FEB2020

CallforGrowth di NextEnergy4 Tera è stata scelta per un progetto pilota con Terna

  In diretta dall’auditorium di Terna, il 28 gennaio 2020, si è svolto l’evento di chiusura delle selezioni per la Call For Growth di Next Energy alla sua quarta edizione. Con oltre 64 candidature provenienti da tutta Italia e oltre confine, solo 5 startup mature si sono distinte per capacità di innovazione ed esperienza nel settore IoT e digital Energy.   Le aree di interesse declinate dal bando della quarta edizione di Next Energy si focalizzano sugli strumenti abilitanti della transizione energetica verso un sistema più efficiente, sicuro e sostenibile, tra i quali: robotica, internet of things, energy tech, materiali avanzati, mobilità elettrica, storage, integrazione ambiente/infrastrutture e digitalizzazione. Dei 10 progetti selezionati dalla Call for Ideas (TRL necessario tra 3 e 6) che accedono al programma di incubazione supportato da Cariplo Factory, e in sinergia con gli Innovation Hub di Terna, sulla base del fabbisogno dei singoli progetti e della loro localizzazione geografica, soltanto uno si aggiudicherà un voucher del valore di 50.000 euro utilizzabile in servizi finalizzati al processo di accelerazione del progetto.   La Giuria, composta da rappresentanti di Terna, Fondazione Cariplo e Cariplo Factory, ha scelto 5 startup tra cui Tera come azienda con più alto potenziale tecnologico per l’avvio di un progetto pilota con Terna.   Per maggiori informazioni: https://nextenergy.cariplofactory.it/call-for-growth-finale-next-energy-4/ TORNA ALLA PRESS

22FEB2020

Tera al MWC19 di Barcellona

Il Mobile World Congress di Barcellona è l’evento europeo più importante in tema di tecnologie e mercati collegati al mondo delle telecomunicazioni (telefonia, terminali per dati, apparati, app e software). Tera , scelta per esporre nel Padiglione Italiano curato dall’Istituto per il Commercio Estero, presenterà al mondo il progetto del proprio “ Ecosistema Beeta ” per la Smart Home e il controllo dei consumi energetici nelle abitazioni, disponibile al pubblico dal mese di aprile. Dal 25 al 28 febbraio  vi aspettiamo qui: Hall 8.0 Stand 8.0J1 Per maggiori informazioni: