Il ruolo degli Edge computer nell’ Economia Circolare
Abbiamo già affrontato il tema dell’edge computing analizzando come si posiziona nei trend tecnologici e di mercato, con particolare rilievo all ’IoT e quali differenze ci sono fra fog ed edge computing: cerchiamo ora di capire come e se questa tematica riesca ad abbracciare anche i principi dell’Economia Circolare.
Dal punto di vista delle applicazioni finali, dei mercati nei quali l’edge computing sta trovando via via sempre maggiori sbocchi, potremmo sicuramente affermare che, fra Building Automation (con particolare riguardo all’efficienza energetica), Digital Energy (smart metering, demand side management) e Monitoraggio Ambientale, senza ombra di dubbio l’edge computing contribuisce agli obiettivi generali dello sviluppo sostenibile, contribuendo ad una più efficiente ed efficace gestione delle risorse naturali, obiettivo comune con il target essenziale della Circular Economy.
Ma non basta, il nesso che c’è fra Edge computing ed Economia Circolare è non solo generico, ma specifico.
La recente risoluzione del Parlamento europeo sul Nuovo piano d’azione sull’ Economia Circolare, che si inquadra dal punto di vista generale negli obiettivi di sostenibilità di cui all’Accordo di Parigi del 2015 e che si collega all’ EU Green Deal, traccia il percorso da seguire per promuovere l’economia circolare in Europa.
Al fine di creare prodotti sostenibili che durino e consentire ai cittadini di partecipare pienamente all’economia circolare e di trarre beneficio dai cambiamenti positivi che ne derivano, il Piano prevede un quadro strategico caratterizzato da diverse misure per:
- Garantire la progettazione di prodotti sostenibili
- Responsabilizzare i consumatori
- Favorire l’incremento della circolarità nei processi produttivi
- Ridurre la produzione di rifiuti
In particolare nel Punto 3 del Piano si fa riferimento a prodotti riutilizzabili, durevoli e riparabili e viene richiamato espressamente il concetto dell’allungamento della vita utile, con riferimento alla Risoluzione del Parlamento europeo del 4 luglio 2017 che mira a promuovere i prodotti ritenuti durevoli, contrastare l’obsolescenza programmata ed offrire un sistema di tutele per il consumatore. La durabilità, l’interoperabilità, la costruzione modulare e la possibilità di upgrade in remoto sono alcuni dei punti sottolineati dalla Commissione e da sempre il tratto distintivo dei dispositivi Tera. Tutti gli edge computer IoT Tera sono progettati tenendo in considerazione alcuni aspetti di “eco-design” in linea con l’approcci emergente di sostenibilità, in particolare essi sono caratterizzati da:
- facilità di riparazione /
- Intercambiabilità dei componenti
- : gli edge computer sono compatibili con hardware e software di terze parti (vendor lock-in free); è inoltre possibile aprire il case e sostituire la scheda madre o la scheda figlia ed eventuali batterie in maniera indipendente;
- componenti standardizzati e modulari,
- gli edge computer Tera hanno case conformi “DIN rail mounting”, un approccio standard che consente di comporre soluzioni inserendo, in modo modulare, i dispositivi all’interno di quadri elettrici e cabine standard. Lo stesso vale per i connettori per I / O, che sono tutti standard aperti liberamente disponibili sul mercato;
- aggiornabilità dei prodotti,
- grazie a “moduli di espansione” esterni, che comunicano tramite protocolli aperti standard gratuiti (es. Modbus), disponibili gratuitamente sul mercato;
- aggiornamenti di sicurezza e la durabilità,
- per un adeguato funzionamento sia del software che dell’hardware;
- reversibilità degli aggiornamenti software;
- intercambiabilità e sostituibilità delle componenti
- (come la scheda di processore e le batterie di backup).
Con Linux a bordo ed oltre 10 protocolli di comunicazione a bordo, gli edge computer Tera sono garanzia di flessibilità, modularità e scalabilità. Installati in loco permanentemente e monitorabili da remoto, essi offrono una conoscenza in real time dei parametri fondamentali per le gestione di asset di ogni tipo, influendo così positivamente sui costi e sulle performance aziendali. In particolare, guardando agli obiettivi di efficace ed efficiente gestione delle risorse, in particolare quelle energetiche, con queste informazioni, oltre ad adempiere agli obblighi di diagnosi e monitoraggio energetico, le aziende possono effettuare una manutenzione preventiva dei macchinari industriali e quindi agire tempestivamente prima che ci siano sovraccarichi o che un dispositivo o un impianto si rompa.
Gli edge computer Tera leggono anche il consumo di energia direttamente dalla Power Line Communication sia in banda A che C e in caso di sistema fotovoltaico anche i valori di produzione di energia riportando i valori in € e in kWh direttamente sulla App, oppure eseguire comandi di modulazione in ambito DemandResponse (UVAM su piccoli impianti Fotovoltaico+Batterie, Energy Communities) , cioè monitorare e gestire i flussi di energia bidirezionali degli inverter per accumulo di batterie e altre apparecchi e carichi elettrici, anche in retrofit, per massimizzare l’autoconsumo. Grazie al loro approccio open è possibile associare agli edge computer di Tera altri dispositivi (sensori/attuatori) e software (sia applicativi che piattaforma IoT ed edge computing) plurimarca presenti sul mercato, per liberare il cliente dai vincoli del venditore e facilitargli la personalizzazione della soluzione che meglio si adatta alle sue esigenze.
Guarda anche
Clean Industrial Deal: “buy European”, "Banca per la Decarbonizzazione" e "Nuove Garanzie Finanziarie"
Fatte salve le premesse enunciate nell'articolo presente sul , ovvero la necessità di un piano che supporti le aziende energivore da una parte, e lo sviluppo di tecnologie pulite, con focus anche sull'Economia Circolare, dall'altra, le reali novità di questo nuovo piano (che, in qualche modo, traccia un primo superamento dei limiti dell' "EU Green Deal" ) consistono in questi tre punti: 1) semplificare le norme sugli Aiuti di Stato , rendendo più facile per i singoli stati EU concedere soldi pubblici alle aziende attive nell’energia rinnovabile e nel clean tech, consentendo "criteri di preferenza europea nelle norme sugli appalti pubblici per settori strategici“ (clausola “buy European” ), introduzione di requisiti e criteri qualitativi che diano un vantaggio concreto, per i produttori di prodotti rilevanti per la transizione energetica , se dimostrano di aver investito per decarbonizzare. 2) Istituzione della Banca per la decarbonizzazione industriale , con dotazione 100 miliardi di euro per finanziamenti rivolti alla decarbonizzazione dei principali processi industriali in vari settori (basati in parte su re-indirizzamento di risorse già presenti nell'Innovation Fund e in parte su entrate aggiuntive dall’Emission Trading System e dalla rimodulazione del piano InvestEU) 3) Modifiche alle regole del fondo InvestEU per aumentarne la capacità di assumersi rischi, determinando un aumento di 50 miliardi di euro di finanziamenti fra pubblici e privati su Clean Tech, Clean Mobility e Riduzione dei Rifiuti Significativo anche citare l'adozione, avvenuta sempre in data 26 febbraio, dell’ Action Plan for Affordable Energy , che promuove contratti di acquisto a lungo termine anche transnazionali con la controgaranzia della BEI ed include la esplicita raccomandazione ai paesi membri per una immediata riduzione delle tasse sull'energia elettrica in attesa della conclusione dei negoziati sulla Energy Taxation Directive , nonchè sulla la riduzione dei tempi di autorizzazione per progetti di produzione energetica da rinnovabili e accumulo di energia. Queste e successive azioni, di fatto necessarie nel nuovo scenario geo-politico e macro-economico mondiale, sono strettamente collegate alle raccomandazioni contenute nel "Piano Draghi" . Lo spirito complessivo che anima questo primo step del nuovo corso delle politiche UE è quello di non puntare alla #decarbonizzazione, "subito ed a tutti i costi" , ma solo se compatibile con la competitività dell’economia europea: in tal senso, sono stati preannunciati un Action Plan per l'Industria Automobilistica (a marzo) ed un Action Plan per acciaio e Metalli in primavera (in seguito anche per l'Industria Chimica e per l'Industria Clean Tech). La strada è quella giusta? Sufficiente? Sul fronte competitività vorremmo più spinta alle tecnologie della #DIgitalEnergy, in quanto sono #disruptive e possono agire sui modelli di business creando un mercato e sistema energetico europeo difficilmente aggredibile dai competitor extra-europei (se coordinato con azioni per creare una autonomia tecnologia su #AI e #CloudCOmputing )
Il Booklet Digital Energy di Tera: prezioso aggiornamento
L'emergente filone della "Digital Energy" sta avendo ed avrà sempre più un impatto dirompente sulla rete elettrica, in termini di evoluzione verso efficienza e, più in generale, sostenibilità, a livello nazionale ed internazionale, insieme con la sempre maggiore diffusione delle sorgenti di energia rinnovabile di piccola taglia (incluso storage/BESS a batterie ed altre tecnologie) e con la progressiva elettrificazione dei consumi. A supporto della platea di soggetti (partner, clienti, fornitori) che seguono la nostra azienda, nonchè di tutti i cittadini, Tera è felice di annunciare il rilascio della versione aggiornata del suo Booklet Digital Energy, che tanto successo aveva già riscosso nel 2021 quando, pensando alle applicazioni più che alle tecnologie in se, allo smart metering si unì per la prima volta la prospettiva delle Comunità Energetiche e delle UVAM. La recente evoluzione legislativo-normativa ha introdotto alcune novità, rafforzando il concetto di CER verso quello di CACER, ha modificato gli incentivi ed offerto un quadro regolatorio che, per quanto sicuramente migliorabile, è quantomeno oggi chiaro. Da non trascurare anche l'evoluzione dei "Servizi di Flessibilità Locale" che si aggiungono alle UVAM nel determinare possibilità di mercato per le Virtual Power Plant. Vi auguriamo una preziosa e proficua lettura.
TERA a supporto delle imprese italiane nella doppia transizione energetica e digitale - Piano Transizione 5.0
Il percorso che definisce, in seno alla UE, dal punto di vista normativo-legislativo, la Transizione Energetica e la Transizione Digitale è ampiamente documentato, a partire dall’ Accodo di Parigi (a conferma che trattasi di temi indispensabili nell’ambito del più ampio obiettivo della Sostenibilità ) fino alla ridefinizione dell ’European Green Deal e, più in generale, all' RRP (Recovery and Resilience Plan, in italia PNRR) successiva alle crisi Covid e Russia-Ucraina. Dal punto di vista tecnologico, in termini di politiche di supporto alle imprese nel territorio italiano, l’ultimo tassello è costituito dal Piano Transizione 5.0 , varato dal governo nel primo trimestre del 2024 e divenuto temporalmente e tecnicamente operativo con la recente circolare del MIMIT. Il Piano Transizione 5.0 si integra con il Piano Transizione 4.0 all'interno di una strategia più ampia per sostenere la trasformazione digitale ed energetica delle imprese italiane, con una dotazione complessiva di 12,7 miliardi di euro per il biennio 2024-2025. Il piano 5.0, con 6,3 miliardi di euro dedicati, mira a facilitare la trasformazione dei processi produttivi per affrontare le sfide delle transizioni digitale ed energetica, in linea con il piano REPowerEU . Pertanto, il Piano Transizione 5.0 di fatto di fatto costituisce, indirettamente, un riferimento in termini di roadmap tecnologica (consentendo il collegamento fra concetti tecnici e spunti rudimentali di strategia industriale) e, direttamente, il più aggiornato riferimento in termini di incentivi al settore industriale: è qui che si posiziona, da un lato, l’interesse delle imprese beneficiare (gli stakeholder del sistema Tera) e, dall’altro, la capacità e la disponibilità di Tera nel supportarle verso l’obiettivo comune: la crescita della competitività. Cos’è Piano Transizione 5.0 L’articolo 38 del , convertito, con modificazioni, dalla legge 29 aprile 2024, n. 56, recante “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, ha istituito il nuovo Piano Transizione 5.0, introducendo un credito d’imposta per le imprese che effettuano nuovi investimenti, a decorrere dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2025, destinati ad aziende ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione che comportano una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva. Questo piano rappresenta un importante strumento di supporto per le imprese italiane, incentivando l'adozione di tecnologie avanzate e la riduzione dei consumi energetici. Come funziona La misura consiste in un agevolazione sotto forma di credito d’imposta introdotta per le imprese che investono in progetti innovativi nel periodo 2024-2025, condizionato a una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per la struttura produttiva o del 5% per i processi specifici. Il credito d'imposta si applica a investimenti in beni materiali e immateriali che supportano la transizione tecnologica e digitale delle imprese, in linea con il modello "Industria 4.0" (Allegati A e B alla Legge 232/2016). Sono inclusi software e piattaforme per l'intelligenza avanzata degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell'energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l'elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo ( Energy Dashboarding ), oltre a sistemi per l'autoproduzione di energia rinnovabile, con eccezione delle biomasse. Procedura di accesso Le imprese devono presentare comunicazioni preventive e di conferma tramite la Piattaforma Informatica del GSE, utilizzando SPID. I termini per la presentazione delle comunicazioni di completamento dei progetti saranno stabiliti successivamente. La procedura per l’accesso all’agevolazione è subordinata alla presentazione di una certificazione «Ex ante» , attestante la riduzione dei consumi energetici conseguibile mediante gli investimenti progettati, ed una «Ex post» , comprovante l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alla certificazione ex ante. Ruolo di Tera L’offerta di Tera risulta di fatto fra le più flessibili nel panorama italiano, consentendo di coprire le più ampie casisitiche, da sistemi chiavi in mano con servizi erogati su Cloud, fino alla semplice fornitura di IoT Edge Computers (le centraline di campo, fulcro elettronico sei sistemi di Energy Dashboarding) che si integrano agevolmente nei SW già in dotazione alle aziende (protocolli di comunicazione standard, sistemi operativi open, integrazione della lettura dei contatori elettrici fiscali, dispnibilità di API). Contattateci per approfondimenti inviando una mail a info@terasrl.it #SmartBuilding #IoT #Innovazione #EnergiaSostenibile #Tera #DigitalEnergy #EnergyEfficiency #EdgeComputers #smartmetering #chain2